Le risorse stanziate, pari a circa 17 miliardi di euro, sono state ricavate in larga misura dal tesoretto generato dalle maggiori entrate fiscali “incassate” dallo Stato. Con
riferimento, infatti, alla precedente relazione, approvata durante il Consiglio dei Ministri del 26 luglio e inviata in Parlamento, l’incremento delle entrate proveniente dall’IVA, dovuto
all’aumento dei prezzi dell’energia e all’impennata dell’inflazione, ha messo a disposizione del Governo dimissionario quasi 17 miliardi di euro per il decreto Aiuti-bis; anche se, in effetti
circa 2 miliardi serviranno a coprire norme approvate nel primo decreto Aiuti di maggio.
Cuneo fiscale, bonus 200 euro e pensioni
Il decreto Aiuti-bis introduce un taglio aggiuntivo del cuneo contributivo destinato ai lavoratori con retribuzione imponibile fino a 35mila euro l’anno; la
misura si affianca al vigente esonero contributivo dello 0,8% introdotto dalla legge di Bilancio 2022. L'ulteriore sforbiciata al cuneo si attesta, per i redditi medio bassi, al 2% e produrrà
i suoi effetti retroattivamente a partire da luglio.
L’art. 21 della bozza del decreto stabilisce, al comma 1, che in “via eccezionale, per i periodi di paga dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2022, compresa la tredicesima o i relativi ratei
erogati nei predetti periodi di paga, l'esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di cui all'articolo 1, comma
121, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, è incrementato” di 1,20%.
Secondo le prime stime, la riduzione del 2% del cuneo fiscale si tradurrebbe in un aumento del netto in busta paga di circa 27 euro mensili per chi ha un
reddito di 35 mila euro e di circa 20 euro mensili per chi guadagna intorno ai 25 mila euro.
All’estensione del bonus da 200 euro sono destinati, invece, circa 40 miliardi di euro, per i lavoratori fino ad ora rimasti esclusi. Il
contributo verrà percepito entro ottobre e coinvolge una platea di circa 125mila lavoratori che, pur percependo un reddito inferiore ai 35mila euro, nei primi sei mesi
dell’anno non hanno beneficiato dell’esonero contributivo previsto dalla legge di Bilancio 2022, in quanto interessati da eventi coperti solo figurativamente dall’INPS. A questi lavoratori
l’indennità è riconosciuta in via automatica, sulla base di un’autodichiarazione, nella retribuzione erogata a ottobre.
Il pacchetto di misure previste dalla bozza del decreto Aiuti-bis prevede, all’art. 23, che venga rifinanziato, con ulteriori 100 milioni di euro, il fondo per il sostegno
del potere d’acquisto anche dei lavoratori autonomi. La dotazione del Fondo, originariamente di 500 milioni nel primo decreto Aiuti, cresce così a 600 milioni di euro per
l’anno 2022.
I pensionati non avranno ritocchi ad agosto, ma vedranno gli effetti del nuovo intervento da ottobre, quando arriverà, in anticipo di tre
mesi, la rivalutazione ordinariamente prevista a gennaio 2023. L’art. 22 del testo varato dal Consiglio dei Ministri dispone, infatti, che per “contrastare gli
effetti negativi dell'inflazione per l'anno 2022 e sostenere il potere di acquisto delle prestazioni pensionistiche, in via eccezionale: il conguaglio per il calcolo della perequazione delle
pensioni per l'anno 2021 è anticipato al primo ottobre 2022; la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l'anno 2022 è anticipata, per una quota pari a
due punti percentuali, con decorrenza dal primo ottobre 2022, con relativo riconoscimento anche sulla tredicesima mensilità”.
Il nuovo meccanismo anticipa, in concreto, la rivalutazione del 2% ai soli pensionati che ricevono fino a 2.692 euro lordi al mese, cioè 34.996 euro all’anno.
Si tratta, in buona sostanza, di un acconto sulla rivalutazione prevista a far data dal 2023 da accertare sulla base dell'andamento
dell'inflazione dei primi 9 nove mesi dell'anno. Il procedimento per la rivalutazione prevede tre fasce a scaglioni progressivi: il 100% fino a 4 volte la
pensione minima, ovvero 523 euro al mese; il 90% tra 4 e 5 volte il minimo e i 75% sopra questa soglia e quindi un aumento dell’1,5%: anche un assegno da 3mila euro crescerebbe quindi di 45
euro. Il Governo, riducendo la platea degli interessati, rispetto alle bozze del provvedimento circolate sino a ieri e che avrebbero garantito a tutte le pensioni la rivalutazione anticipata,
ottiene un risparmio di circa mezzo miliardo, allineando, tra l’altro, la platea dei beneficiari a quella degli interessati al taglio del cuneo contributivo
e del bonus 200 euro.
Caro energia, carburanti e fondi per l’emergenza idrica
Il decreto Aiuti-bis proroga, solo fino al 20 settembre, l’attuale sconto sulle accise dei carburanti, in vigore fino al 21 agosto. La
misura, che fissa lo sconto di 30 centesimi IVA inclusa, esigerà dalle casse dello Stato circa un miliardo.
Per quanto riguarda l’abbattimento degli oneri di sistema in bolletta, la proroga è al quarto trimestre dell’anno: pertanto, proseguono per tutto il 2022
gli sconti per tutte le utenze elettriche e del gas.
Nel decreto sono previste anche misure per fronteggiare l’emergenza idrica e che prevedono uno stanziamento di 200mln di euro a favore delle imprese
agricole che hanno subito danni derivanti dall’eccezionale siccità. In particolare, la norma prevede misure di accelerazione e semplificazione per la realizzazione di
infrastrutture idriche. Nella bozza del decreto, il Capo II, “Misure urgenti relative all’emergenza idrica”, punta a ridurre i tempi di realizzazione
degli interventi necessari alla mitigazione dei danni connessi alla siccità e a potenziare le infrastrutture, sia sul fronte procedurale e di riduzione dei tempi, sia su quello della
disciplina dell’esecuzione delle opere, nonché su quello processuale in caso di contenzioso.
Nella bozza di decreto, all’art. 4, trova spazio anche lo stop alle modifiche unilaterali dei contratti dei fornitori di energia, frequenti in questa fase di prezzi al
rialzo. La norma sospende fino al 31 ottobre l’efficacia di ogni eventuale clausola contrattuale che consente all’impresa fornitrice di energia elettrica e gas naturale
di modificare unilateralmente le condizioni generali di contratto relative alla definizione del prezzo nei rapporti con i clienti domestici, ancorché sia contrattualmente riconosciuto il
diritto di recesso alla controparte. Fino a quella data, si precisa, sono inefficaci anche i preavvisi per queste finalità.
Fringe benefit, crediti d’imposta e bonus psicologo
In materia di welfare aziendale viene innalzato, con effetto retroattivo per l’anno 2022, il tetto dei fringe benefit esentasse da 258 euro a 516 euro
che potranno essere utilizzati anche per pagare le bollette di acqua, luce e gas.
L’Esecutivo ha, infatti, deciso di raddoppiare la soglia esentasse dei vari benefit, che in molti casi fanno da corollario agli accordi aziendali ed al
rinnovo dei contratti.
Il credito d’imposta per gas ed elettricità per le imprese avrà una dotazione di circa 3mld di euro. La misura estende al terzo
trimestre le agevolazioni per gasivori ed energivori, ma anche quelle per le aziende che, pur non rientrando in queste categorie, sono gravate
da fatture del gas e della luce particolarmente pesanti. Il 15% verrà riconosciuto alle aziende che potranno dimostrare aumenti fino al 30%. Per le imprese energivore il
credito d’imposta arriva al 25%.
Nelle bozze del decreto Aiuti-bis non trova spazio l’attesa proroga dello smart working per i lavoratori fragili,
mentre vengono rifinanziati sia il bonus psicologo che il bonus trasporti. In particolare per il bonus destinato agli abbonamenti dei trasporti pubblici
la misura stanzia oltre 100mln in più rispetto agli originari 79mln; mentre per il bonus psicologo le risorse conteranno complessivamente a 25mln.
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